Dal reato come limite al consenso, al consenso come limite al reato. Ruolo e prospettive dell’autodeterminazione nella dialettica tra autorità e libertà
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Nel corso della storia, come mostra un’ampia indagine comparatistica, il reato come ‘limite al consenso’ costituisce una delle manifestazioni del predominio dell’autorità sulla libertà, comportando la negazione del diritto di autodeterminazione in ordine alla tutela dei propri beni giuridici, intesi in chiave strettamente utilitaristica, o ritenuti da proteggere contro ‘aggressioni’ provenienti dall’avente diritto stesso. Tale prospettiva, che ancora oggi parrebbe improntare l’ordinamento italiano, muove dall’esigenza di porre un argine a paventabili abusi a danno delle persone vulnerabili, presidiando con ogni possibile misura, anche procedurale, la validità del consenso. Il perseguimento di questa doverosa finalità non può tuttavia tradursi in paternalismo: il principio personalistico, che permea il nostro assetto costituzionale, comporta, infatti, che l’autodeterminazione sia ‘limite al solidarismo’, e, specularmente, il consenso ‘limite al reato’. L’indagine, percorrendo tali sentieri argomentativi, ne approfondisce le conseguenze, sia in termini di teoria generale del reato, sia in prospettiva di riforma della legislazione penale.
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9788849557114
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